Monica Pezzella

La realtà emersa di Sergio Gilles Lacavalla

Monica Pezzella
La realtà emersa di Sergio Gilles Lacavalla

Capita talvolta di leggere un manoscritto e rendersi conto di star leggendo una realtà sommersa; star leggendo un autore che quella realtà sommersa la sta spogliando ed esponendo, scavando con la penna dentro di sé con la stessa forza perforatrice con cui si estrae il petrolio nero e appiccicoso da un giacimento o la pietra grezza e pura e nuda da una cava.

Qui non si parla di trama; la trama è nel libro: una donna segregata in casa con gli occhi bendati e il corpo violentato; un uomo che si muove sul labilissimo confine tra vendetta e giustizia.  Qui ci si domanda dove avviene tutto ciò; cos’è la città in guerra di Jeanne e Gilles, cos’è il Moonlight Motel di Jeanne e Gilles.

Sono luoghi reali? in molti chiedono all’autore.

Le terribili vicende narrate sono reali? in molti chiedono all’autore.

L’autore ha sempre risposto: Certo.  

Certo.

Perché quel petrolio dilagante è esistito, non nel momento in cui l’autore lo ha scritto, ma in tutti i momenti in cui l’autore lo ha immaginato. Immaginato: vissuto. E Jeanne e Gilles, chiaramente, hanno messo a ferro e fuoco una città come Jeanne d’Arc e Gilles de Rais, hanno liberato una città come Jeanne d’Arc e Gilles de Rais, hanno ucciso come Jeanne d’Arc e Gilles de Rais; hanno ripristinato lo scandaloso equilibrio tra giustizia e vendetta. E poi sono scappati dal mondo e hanno trovato rifugio nel mondo e al di là del mondo e si sono amati e hanno scopato e si sono scambiati i corpi e hanno fuso i corpi e hanno ascoltato musica e cantato e contaminato altre vite e hanno distrutto la benda che copriva gli occhi e lo hanno fatto lì: nel Moonlight Motel, Parigi.