Finché morte
Avrei dovuto vestirmi di bianco
nel giorno del mio matrimonio,
pensarlo
di tutti i miei giorni il più bello
– e quasi scordando
che c’eri anche tu –
avrei dovuto posare la mano
sopra la tua mano,
tagliando una torta
di tredici strati
e quaranta ladroni,
invitare un amico d’infanzia,
una papera e un cane;
avrei dovuto ballare
fino a notte inoltrata
e baciarti davanti a una sala affollata,
e prometterti quello
che non ho mai creduto
di desiderare –
forse in quel caso
ci avrei pensato due volte
prima di gettare il tuo amore
che per me non valeva più niente.
Sara Mazzini